venerdì 13 settembre 2013

L'affaire ricotta



Come ho avuto più volte occasione di accennare, ora faccio più attenzione ai prezzi e mi pongo molte più domande.
E mi pongo dei problemi esistenziali che voi neanche immaginate, tediando chiunque si ritrovi al mio fianco!

Ad esempio, il cosiddetto (da me) affaire ricotta mi ha quasi mandato fuori di testa.

Tutto è nato dopo aver notato una bella discordanza nei prezzi della ricotta: 11 Euro al chilo al Mercato della Terra, 4,50 Euro allo spaccio del caseificio del mio paese e 8 Euro dal fornitore del Gruppo d’Acquisto.
La mia preoccupazione non era principalmente legata al fatto che la ricotta del Mercato della Terra fosse troppo costosa, ma mi spaventava soprattutto il prezzo basso della ricotta del caseificio (quella che compro abitualmente)…forse quel prezzo così conveniente era indice di scarsa qualità?

Fortunatamente conosco persone che da molto tempo si interrogano sulla qualità dei prodotti, quindi mi sono rivolta a loro con i miei mille dubbi.

Dunque, partiamo dal presupposto che la ricotta è un prodotto di scarto della produzione del formaggio, infatti non è altro che siero ribollito (e il siero è quel liquido che si separa dalla cagliata durante la produzione del formaggio). Di per sé, quindi, non dovrebbe essere molto costosa.
Poi, però, entrano in gioco tutte quelle variabili tipo il metodo di produzione e il discorso biologico/non biologico.

Premesso ciò, mi è stato per fortuna confermato che la ricotta del “nostro”caseificio non è una porcheria. Certo, come già sapevo non è biologica, ma il prezzo basso è probabilmente dovuto al fatto che:
- producono una gran quantità di siero come residuo della produzione del parmigiano, che è il loro vero business
- al negozio vendono direttamente i prodotti del caseificio
Tra l’altro a questa ricotta viene aggiunta della panna (che quindi dovrebbe rappresentare un costo extra), rendendola più grassa e saporita, meno “delicata”. E qui entra in gioco il gusto personale…ma a mio parere la panna la rende veramente libidinosa!

Gli 8 Euro al chilo del produttore del Gruppo d’Acquisto (di cui ho sentito dire splendide cose e di cui non vedo l’ora di visitare la stalla) sono probabilmente giustificati dal fatto che la sua produzione è limitata, manuale (non industriale) e biologica. La sua ricotta costa sicuramente di più, ma diciamo che non ha un prezzo pazzo considerando le sue caratteristiche.

Alla luce di tutto ciò, gli 11 Euro del Mercato della Terra appaiono veramente eccessivi. Anche se, col senno di poi, mi è venuto un dubbio…che forse non fosse ricotta di mucca? Non ci metterei la mano sul fuoco…

Spesso si pensa che un prezzo alto sia indice di qualità elevata e fortunatamente questo è quasi sempre vero. D’altro canto, però, un prezzo basso può trovare giustificazioni sensate, che non indicano necessariamente che il prodotto in questione sia una schifezza.
Anzi, purtroppo ultimamente ho sempre più l’impressione che si marci un po’ su questa teoria del prezzo alto = qualità alta, proponendo quindi prezzi eccessivi e non alla portata di tutti.

Se ne parlava l’altro giorno proprio con un assessore del mio paese (anche se l’argomento era completamente diverso): se, ad esempio, si offrono spettacoli teatrali per bambini al costo di 3 Euro l’uno, sperando di venire incontro alle esigenze delle famiglie, automaticamente si esclude tutta quella fetta di genitori che ritiene che il prezzo sia troppo basso e che ci sia “qualcosa sotto”, e che si sente più sicura a spenderne 10 o 15. Genitori che chiaramente se lo possono permettere.

In realtà penso che, come in tutte le cose, sia importante porsi delle domande, cercare di indagare le varie situazioni e decidere di conseguenza, con consapevolezza piena.
Possiamo ancora permetterci il lusso di effettuare delle scelte consapevoli…quindi perché non farlo?


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